Sanzioni insufficienti per le vendite benefiche, necessario un tetto più alto e il pieno coinvolgimento delle Associazioni dei Consumatori
“Apprezziamo l’attenzione data dal Disegno di Legge verso gli obblighi di informazione nelle vendite di prodotti con proventi devoluti in beneficenza, ma riteniamo che la sanzione massima di 50.000 euro sia del tutto insufficiente, soprattutto alla luce di recenti vicende come quella delle uova di Pasqua griffate”. È quanto ha dichiarato il 14/05 l’ADOC nel corso dell’audizione presso la X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo) della Camera dei Deputati.
“I consumatori sono i principali destinatari delle eventuali violazioni e, per questo – ha continuato l’Associazione – abbiamo proposto di innalzare significativamente l’importo massimo delle sanzioni, destinando l’intero ricavato a loro vantaggio, anche attraverso le Associazioni dei Consumatori, per “iniziative solidaristiche”.
L’ADOC ha chiesto infine che, durante l’iter attuativo della legge, si preveda un confronto con le organizzazioni riconosciute dei consumatori sia nella predisposizione di eventuali decreti attuativi sia nell’elaborazione di linee guida da parte dell’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).