ADOC: dalle truffe alle liste d’attesa, la salute è sempre più a rischio
Ma quanto devono ancora patire i cittadini oltre le disfunzioni nella sanità che sono sotto gli occhi di tutti? Anche le truffe con “soggetti” che si spacciano per enti sanitari ufficiali come Asl, Cup (Centro Unico Prenotazioni) o Uffici Socio Sanitari che invitano l’utente a richiamare un numero di telefono per una “comunicazione urgente” o per informazioni. Naturalmente il numero è a pagamento che poi succhia credito telefonico oppure arraffa dai conti collegati. A volte chiedono di fornire dati personali o sensibili o di cliccare su link dannosi per sottrarre informazioni. Potremmo dire “la lingua batte dove il dente duole” – è il commento di Anna Rea, presidente dell’Adoc.
A questo aggiungiamo le liste d’attesa lunghissime, diventate anche più lunghe malgrado il provvedimento del Governo. Ed inoltre, pensiamo anche alle malattie croniche e rare sempre più diffuse non solo per invecchiamento della popolazione, ma anche per un dato epidemiologico. Pazienti e familiari vivono drammi in piena solitudine nonostante il Piano nazionale sulla cronicità approvato nel 2022 ed aggiornato nel 2024. La Presidente dell’Associazione dei Consumatori aggiunge che, su questo, l’Adoc si è fatta promotrice di un emendamento specifico nella Legge di Bilancio 2025 che ci auguriamo possa trovare consenso massimo.
La stessa Manovra in esame al Parlamento stanzierebbe fondi del tutto scarsi che non potranno sanare le enormi penalizzazioni e creeranno sempre maggio divario tra regioni del Nord e del Sud Italia. E famiglie, anziani, donne e bambini rinunciano alle cure. Sono dati recenti dell’Istat che certifica che nel 2024 il 9,9% degli italiani non si è curato, contro il 7,6% del 2023. Lo denunciamo da tempo come Adoc – continua Anna Rea – Da anni assistiamo a un lento, ma costante processo di indebolimento della sanità pubblica a favore prima di quella privata convenzionata e ora “privata pura”. Dove andremo a finire? Il nostro SSN tanto invidiato e studiato nel mondo sta lentamente degradando e un Paese che si declama democratico non può permettere – conclude – che la salute diventi sempre più un privilegio e sempre meno un diritto.
Roma, 4 Novembre 2025
Ufficio stampa Adoc nazionale

