CON L’ACQUA ALLA GOLA – STUDIO ADOC SU DIFFERENZE DI PREZZO TRA L’ACQUA DEL RUBINETTO E L’ACQUA IN BOTTIGLIA

Nel nostro Paese esiste un’enorme disparità di prezzo dell’acqua: se acquistata negli esercizi commerciali, l’acqua contenuta per la maggior parte in bottiglie di plastica può arrivare a costare ben 177 volte l’acqua consumata dal rubinetto. Una proporzione che diventa estremamente più grande se si considera l’acquisto dell’acqua in bottiglia nelle stazioni  o negli aeroporti: il costo di una bottiglietta in una stazione o un aeroporto italiano è di 2777 volte quella del rubinetto.

È quanto emerge da uno studio realizzato dall’ADOC che analizza le differenze di prezzo per i consumatori a seconda delle diverse modalità di fruizione dell’acqua.

La questione “acqua” non è puramente economica e si intreccia capillarmente con le sfide fondamentali di oggi, in quanto concerne la questione della sostenibilità ambientale, dell’accesso all’acqua come bene primario da riconoscere e tutelare, del consumo di bottiglie di plastica, rispetto al quale l’Italia è il primo consumatore europeo nonché il secondo a livello mondiale, e della dispersione idrica che nel nostro Paese raggiunge livelli inaccettabili.

Tab. 1 : Differenze di prezzo dell’acqua in base alla modalità di fruizione
Acqua Del rubinetto
(dal 1 settembre 2023)
In bottiglia (supermercato, Agosto 2021)In bottiglia (supermercato, Agosto 2023)Acqua in bottiglia (stazione/aeroporto)
Costo per un litro0,0018 € / L0,28 € / L0,32 € / L5 € / L
Costo al metro cubo ( = 1000L)1,8 € / m3280 € / m3320 € / m35000 € / m3
Differenza di prezzo1 (valore base) 155 volte 177 volte2777 volte

Le stime del presente studio sono state elaborate attingendo da diverse fonti, rilevando i prezzi della Provincia di Roma come indicativi dello scenario nazionale.

Le tariffe per l’acqua del rubinetto sono state stimate in base all’ Articolazione tariffaria nell’ATO 2 Lazio Centrale Roma, a valere dal 1° settembre 2023. È stata considerata, per approssimazione, una media tra la tariffa relativa al consumo “agevolato” e quella relativa al consumo “base”, corrispondenti a scaglioni di consumo parametrati sui metri cubi di acqua effettivamente utilizzati dalle famiglie. Sono stati presi in considerazione soltanto i costi variabili di acquedotto, fognatura e depurazione, in quanto i dati disponibili sui costi fissi sono presentati in misura annua e fissa. Si consideri che il prezzo dell’acqua consumata dal rubinetto in Italia, se posto in relazione agli altri Paesi europei, è uno dei più bassi dell’Unione Europea.

Il prezzo dell’acqua in bottiglia del supermercato è stato estrapolato dall’Osservatorio Prezzi e Tariffe del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), rilevando i dati relativi all’acqua minerale dell’Agosto 2021 e dell’Agosto 2023. Nella Tabella 1 i due prezzi sono posti a confronto, per evidenziare come l’aumento inflazionistico abbia riguardato anche un bene fondamentale come l’acqua. A prima vista, l’aumento da 0.28€ al litro a 0.32€ al litro appare meno significativo di altri beni alimentari, ma se posto in metri cubi, laddove un metro cubo corrisponde a 1000L, si riscontra un aumento di 40€ rispetto ad Agosto 2021, il 14,3% in più.

Per il prezzo dell’acqua in bottiglia acquistata in stazione e in aeroporto è stato preso il dato di 2.50€ per mezzo litro: una stima conservativa, in quanto molto spesso tale prezzo dipende sia dalla marca dell’acqua che dai costi di gestione della singola stazione e aeroporto, che dal numero di esercenti presenti nelle strutture. Equivalente a 5€ per 1 litro, risulta inaccettabile anche qualora venissero incorporati nell’analisi i costi dell’affitto dell’esercizio commerciale, i costi dell’imbottigliamento, del trasporto e del margine di profitto. La verità è che le stazioni e gli aeroporti dispongono di negozi ed esercizi commerciali limitati. In particolare negli aeroporti, una volta passato il gate, la disponibilità dell’acqua si trova solo in una manciata di punti vendita, che sono quindi nella possibilità di applicare un prezzo non concorrenziale. Un gioco al profitto che si basa sulla scarsa disponibilità di un bene primario.

A tal proposito, nel Giugno 2015 l’Airports International Council (ACI) Europe aveva sollecitato le gestioni aeroportuali, per tramite di una raccomandazione, ad inserire un tetto al prezzo dell’acqua in bottiglia pari a massimo 1€ per mezzo litro, come clausola contrattuale per lo svolgimento e l’apertura di esercizi commerciali. Una raccomandazione rimasta inascoltata, nonostante alcuni timidi tentativi di pressione da parte del Parlamento Europeo che ha trovato applicazione, a quanto ci risulta, soltanto in alcuni aeroporti europei, come in quello di Bruxelles e negli aeroporti spagnoli per tramite di una regolamentazione nazionale.

Per la Presidente di ADOC, Anna Rea, si tratta di una situazione inaccettabile. L’acqua del rubinetto presenta standard qualitativi di altissimo livello, ma riscontriamo come nel tempo siano stati condotti attacchi di disinformazione volti a discriminarne la qualità igienica e le sue caratteristiche minerali a favore dell’acqua in bottiglia.

Inoltre – ha continuato la Presidente dell’Associazione dei Consumatori – l’acqua non è soltanto un bene prezioso e scarso, nonostante l’Italia sia tra i Paesi europei con la maggiore disponibilità di fonti: è soprattutto un bene primario, che pertanto deve sfuggire dalle logiche convenzionali di mercato, profitto o, peggio, speculazione.

Per tutte queste ragioni chiederemo all’Antitrust di avviare un’indagine sul comparto e di intervenire tempestivamente predisponendo gli opportuni accertamenti volti a chiarire le dinamiche di prezzo di un bene prezioso, primario e indispensabile quale è l’acqua.